I Musei Civici della Spezia si arricchiscono di un nuovo e necessario strumento: la guida al Castello di San Giorgio. Da quando il sistema museale spezzini ha preso corpo, a partire dalla metà degli anni novanta, sul terreno della comunicazione sono stati fatti passi da gigante come testimoniano i bei volumi del Museo Civico Amedeo Lia, la guida e il libro sui Sigilli e la nuova ed elegante collana dei cataloghi del Centro Arte Moderna e Contemporanea.
La storia del Museo Archeologico, pur tra le più antiche della città, ha ottenuto vigore e linfa della rinnovata esposizione dei suoi prestigiosi reperti, a partire dal Giugno 2000, nel Castello di San Giorgio, monumento storicamente rappresentativo della città. Da quell'anno le attività del museo si sono moltiplicate, a partire dalla variegata proposta didattica rivolta alle scuole, alle conferenze archeologiche legate al territorio e alle ultime novità delle scoperte archeologiche ed editoriali del settore, che sono state anche occasioni di conoscenza della cultura del paesaggio e delle tradizioni agroalimentari.
Sono stati inoltre avviati progetti innovativi quali gli incontri di archeologia sperimentale e le varie edizioni di Gemine Muse, mostra di giovani artisti in rete con molti musei italiani ed internazionali che ha come obbiettivo quello di mettere in relazione la prestigiosa tradizione artistica italiana con la sensibilità degli artisti esordienti. Le collezioni esposte sono effettivamente fra le più importanti per il valore storico e per il tentativo di ricostruzione e di riappropriazione del territorio inteso in un'ottica molto ampia, ossia quello della Lunigiana storica che comprende il Golfo della Spezzia, l'intera provincia e abbraccia la zona corrispondente ai percorsi del fiume Magra e del fiume Vara. Questo comprensorio, anche se non omogeneo sul piano amministrativo, interessando le province della Spezia e di massa Carrara, rappresenta un'antica e unica civiltà che ci ha trasmesso tracce di testimonianze e presenze sin dalla Preistoria, come le statue stele dell'età del Rame.
Anche per quanto riguarda l'epoca storica, si conservano le preziose opere e gli oggetti di vita quotidiana dei romani che abitavano non solo nella città di Luni, alla foce del fiume Magra , ma erano anche dislocati nel Golfo e nell'entroterra. Per questo il museo del Castello è il cuore pulsante del sistema identitario spezzino, la culla in cui si custodiscono e si valorizzano le origini della nostra civiltà.
Il museo, già dotato di diversi apparati didattico esplicativi, offre un ulteriore tassello per la migliore comprensione di questo complesso contenuto storico: un volume che vuole essere un agile strumento di visita e che sarà seguito da uno stratificato piano di pubblicazione di cataloghi tematici che verranno a incrementare l'offerta culturale. La scommessa che viene riproposta è quella di coinvolgere sempre più in profondità il tessuto cittadino e i "pubblici" vari di cui esso eè composto nelle proposte culturali calibrate sui diversi interessi, ma mosse sempre dallo stesso intento: far vivere il Museo, avvicinandolo al territorio, trasmettere i segni della memoria e attualizzarli.
Presentazione: Marco Ferarr