Arcola : Il Santuario di Nostra Signoria degli Angeli (Arcola). Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare in Provincia di La-Spezia.

Informazioni storiche della Provincia di La-Spezia

Risalendo le vie del borgo di Arcola, in direzione di Baccano, si raggiunge il Santuario di Nostra Signora degli Angeli, edificato nel luogo in cui è avvenuta la miracolosa apparizione della Vergine, il 21 maggio 1556, in quell'anno secondo giorno di Pentecoste. Trovandosi a pregare sul loro terreno, in località Carbonara, le cinque sorelle Fiamberti videro apparire sopra un cespuglio di rosmarino, una maestosa Signora, risplendente più del sole, vestita di bianco e fiancheggiata da due Angeli. L'immagine celeste alzando la mano e con voce soave disse loro "andate, o predilette, dite al popolo che preghi e faccia penitenza e dite ancora ai buoni villici di innalzare, a mio onore, un tempio in questo luogo". Nell'anno 1558, nel luogo sacro venne costruita l'attuale cappella sotterranea; una chiesa sovrastante fu conclusa sullo scorcio del secolo, mentre l'attuale tempio è opera della seconda meta del XVIII secolo. Il Santuario, immediatamente, divenne meta di pellegrinaggio e oggetto di lasciti e donazioni. Nelle pareti ai lati dell'altare maggiore sono posti due grandi affreschi del pittore arcolano Luigi Agretti, che rappresentano l'Apparizione della Madonna degli Angeli e la Solenne Incoronazione avvenuta il 16 maggio 1910. Sotto il piano dell'altare si trova la Cappella, luogo dell'Apparizione della Vergine degli Angeli. L'interno è alquanto ricco di marmi policromi che decorano il pavimento e le pareti, mentre stucchi e pitture adornano il soffitto. Sopra l'altare di marmi pregiati, si trova in nicchia, il simulacro della Vergine degli Angeli, opera realizzata nel 1624 dallo scultore Battista Orsolini di Carrara. Le navate minori presentano due cappelle dedicate una alla Madonna del Rosario, l'altra al Sacro Cuore di Gesù o di Santa Croce. Nella cappella del S.S. Rosariospicca un quadro del pittore spezzino Andrea Podenzana, anno 1688.

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